lunedì 5 dicembre 2011

05.12.2011 - Comunicato stampa Ass. Legami d'Acciaio onlus (familiari ed ex operai ThyssenKrupp Torino)

THYSSENKRUPP, UN PRIMO PASSO VERSO LA GIUSTIZIA:

LA CLASSE OPERAIA NON DIMENTICA!

 

A 4 anni dalla strage del 6 dicembre 2007 che ha barbaramente ucciso Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe noi famigliari ed ex compagni di lavoro, nel giorno di ricorrenza di quella notte maledetta, non vogliamo solo ricordarli ma denunciare e rivendicare che le morti sul lavoro nel nostro Paese, vista la crescente crisi (che ci vogliono far credere si risolva semplicemente ponendo al comando dei Paesi più a rischio, proprio gli esponenti più "autorevoli", Monti in Italia e Papademos in Grecia, di quel sistema economico-finanziario-speculativo composto da BCE, FMI, Goldman Sachs e grandi gruppi bancari, cioè i veri responsabili di questa crisi!) sono in vertiginoso aumento, pari alla tenacia con cui questo sistema produttivo (e sociale), ormai in piena agonia, si oppone, con tutte le sue forze, al declino del proprio "ruolo storico".

L'attacco crescente sferrato ai diritti dei lavoratori (piano Marchionne), conquistati in anni di lotte, non fa altro che smascherare quanti ancora si ostinano a difendere questo sistema che crea morti sul lavoro, disoccupazione, devastazione ambientale, diversione, intossicazione culturale, sfiducia, rassegnazione, promuove la guerra fra poveri (lavoratori italiani contro lavoratori immigrati, uomini contro donne, ecc.), quando il patrimonio acquisito di conoscenze e tecnologie è tale da rendere inconcepibili (in realtà odiosi, oltreché anacronistici) i morti per denutrizione, per malattie perfettamente curabili, ecc. I veri ostacoli all'ulteriore sviluppo della società umana, nel suo complesso, sono in definitiva il sistema produttivo e l'ordine sociale esistenti, il primo iniquo e distruttivo (di cose e persone, entrambe "merci") e il secondo a completo appannaggio di pochi(ssimi) a discapito di molti.

Le soluzioni alla crisi finora tentate si sono dimostrate velleitarie poiché non possono essere di natura puramente "economica" (prova ne sono quelle sinora adottate, tutte miseramente fallite), poiché la crisi è, oltre che economica, anche sociale e culturale. Occorre rimettere al centro la questione "lavoro": con una pianificazione nazionale, riconvertendo la produzione di impianti nocivi e quindi produrre ciò "che serve" e non solo "ciò che conviene", nazionalizzando alcune aziende (la Fiat, che ha sempre privatizzato gli utili e socializzato i costi), valorizzando maggiormente il nostro patrimonio artistico, aumentando i servizi (trasporto pubblico notturno), bonificando il nostro territorio da abusivismi vecchi e nuovi, assegnando un lavoro utile e dignitoso al posto di elemosine sociali, lesive della dignità dei lavoratori. Invece la soluzione impostaci per uscire dalla crisi è ancora "lacrime e sangue", come se quelle finora versate non siano bastate!

Noi famigliari ed ex operai riuniti nell'Ass. Legami d'Acciaio onlus, in virtù della specificità della nostra vicenda e della cassa di risonanza che questa ha creato da parte del mondo del lavoro, della politica, dello spettacolo e della cultura, crediamo sia doveroso lottare sensibilizzando l'opinione pubblica, tenendo "alta la guardia", continuando a creare mobilitazione su questo tema: insieme ad altre associazioni di famigliari di vittime del lavoro come L'Ass. Fam. Vittime Amianto di Casale M.to, l'Ass. 16 luglio (Molino Cordero di Fossano), l'Assemblea 29 Giugno e il Mondo che vorrei (Viareggio), il Comitato G. Coletti (Umbria Oli), l'Ass. R. Toffolutti di Piombino, l'Ass. dell'Ilva di Taranto, la Truck Center di Molfetta, senza dimenticare P.to Marghera e Ravenna, in questi anni abbiamo intrecciato rapporti di vicinanza e solidarietà, uniti nel portare avanti una battaglia di civiltà contro le morti sul lavoro, parte della battaglia più "complessiva" che già oggi altri organismi e associazioni svolgono in altri ambiti di lotta a questo sistema sempre più cinico e brutale.

In attesa dell'inizio del processo di secondo grado annunciamo che ci costituiremo (come Associazione, singoli famigliari e lavoratori) come Parti Civili nel processo contro l'Azienda, i dirigenti e i dipendenti rinviati a giudizio per le false testimonianze, così come nell'altro filone processuale che vede coinvolti alcuni dirigenti dell'ASL To1.

Altre questioni importanti ci vedranno impegnati nei prossimi mesi: un posto di lavoro utile e dignitoso per i 12 ex operai Thyssen, cui il Sindaco P. Fassino ha promesso un posto di lavoro (http://www.dailymotion.com/video/xjmlwz_fassino-riceve-i-16-operai-della-thyssenkrupp_news) "entro la fine della mobilita" (giugno 2012), la vigilanza affinché non si faccia alcuna speculazione sulle aree ex Thyssen e il rispetto della sentenza di primo grado pubblicata il 15 novembre scorso: si dia immediato mandato al risarcimento di tutte le Parti Civili da parte di ThyssenKrupp, ancora oggi inadempiente.

Noi non dimentichiamo!

Giustizia per i nostri compagni di lavoro! Solidarietà alle famiglie di tutti i morti per il profitto dei padroni!

 

 Torino, 5 dicembre 2011                                                                                  Associazione Legami d'Acciaio Onlus

                                                                                                                                               

 

 

 

 

 

 

 

 




venerdì 1 luglio 2011

Cronaca
Thyssen, Incontro tra Fassino e operai in cig. Il commento del sindaco di Torino

Torino - Piero Fassino, sindaco del capoluogo piemontese, ha incontrato ieri gli operai della ThyssenKrupp prossimi alla mobilità e ancora in attesa di una ricollocazione nel mercato del lavoro. La situazione di estrema delicatezza e difficoltà era stata evidenziata recentemente dagli stessi lavoratori - per i quali sono cessati gli ammortizzatori sociali - anche nel messaggio rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Questo il commento di Fassino, dopo l'incontro:
"Confermo la mia attenzione alla vicenda degli operai Thyssen in mobilità e la necessità di lavorare per una soluzione che restituisca dignità e lavoro a queste persone, sapendo che abbiamo anche altre situazioni di crisi di cui occuparci. Credo comunque che possiamo assumerci l'impegno di favorire la ricollocazione di questi lavoratori stando dentro il percorso di mobilità che si sta avviando e ci attiveremo per offrire loro percorsi lavorativi in modo che possano uscire dalla precarietà chiudendo una vicenda dolorosa anche sul piano umano".

Claudio Gonzato (Fiom), che ha accompagnato gli operai, si è espresso così:
"Sono persone giovani, quasi tutte sotto i 40 anni, che si trovano a dover scontare il prezzo di essere marchiati da una tragedia e ai quali va invece riconosciuta la possibilità di ricominciare con dignità".

 

La Stampa
30/06/2011 

Thyssen, Fassino incontra gli operai
"Il Comune si impegnerà per aiutarli"

Il sindaco Fassino ha rassicurato i lavoratori Thyssen

Scade la cassa integrazione per
i 16 lavoratori dell'acciaieria non ancora ricollocati. Il sindaco:
«Ci attiveremo perchè trovino
un impiego sicuro che consenta
loro di uscire dalla precarietà»


Sono in cassa integrazione da quattro anni, dalla notte del tragico incendio del 2007, in cui persero la vita a Torino sette loro colleghi. E da domani saranno in mobilita'. Sono 16 operai, gli ultimi rimasti in carico alla Thyssenkrupp, la multinazionale dell'acciaio, che ieri ha deciso di non presentarsi al tavolo indetto dalla Fiom e dalla Regione Piemonte, per decidere la proroga della cassa integrazione e un programma di ricollocamente per i lavoratori.

Questa mattina intorno alle 11 i 16 operai, accompagnati da Claudio Gonzato della Fiom Cgil di Torino, si sono recati a colloquio con il  sindaco di Torino, Piero Fassino, per chiedere che il Comune «prenda un impegno formale nella ricollocazione dei lavoratori», come ha spiegato il rappresentante della delegazione di operai Mirko Pusceddu.

«Sebbene il mercato del lavoro sia sofferente per una crisi economica che rende difficile la creazione di nuovi posti, tuttavia, nell'ambito delle imprese comunali o di quelle che lavorano insieme a queste, ci attiveremo per realizzare percorsi che consentano di offrire un posto di lavoro certo a questi lavoratori», ha assicurato  Fassino. «Ho assunto l'impegno - ha precisato ancora il primo cittadino del capoluogo piemontese - perchè all'interno dei percorsi di mobilità di questi lavoratori si creino le condizioni per offrire loro un posto di lavoro sicuro che consenta di uscire dalla precarietà che stanno vivendo ma anche dalla dolorosa situazione che li ha interessati sul piano umano».

«L'impegno da parte del sindaco è stato confortante - commenta il delegato Fiom - Aspettiamo nei prossimi mesi, all'interno del quadro della mobilità, che vi sia un riscontro effettivo per dare dignità e speranza a lavoratori, che in questi tre anni e mezzo di dignità e speranza non ne hanno vista».

 

giovedì 30 giugno 2011

Thyssen/ Torino, Fassino riceve i 16 operai della ThyssenKrupp

Da domani saranno in mobilita'

Thyssen/ Torino, Fassino riceve i 16 operai della ThyssenKrupp
Torino, 30 giu. (TMNews) - Sono in cassa integrazione da quattro anni, dalla notte del tragico incendio del 2007, in cui persero la vita a Torino sette loro colleghi. E da domani saranno in mobilita'. Sono 16 operai, gli ultimi rimasti in carico alla Thyssenkrupp, la multinazionale tedesca dell'acciaio, che ieri ha deciso di non presentarsi al tavolo indetto dalla Fiom e dalla Regione Piemonte, per decidere la proroga della cassa integrazione e un programma di ricollocamento per i lavoratori.

Questa mattina intorno alle 11 i 16 operai, accompagnati da Claudio Gonzato della Fiom Cgil di Torino, hanno varcato la soglia di Palazzo di Citta', per essere ricevuti dal sindaco di Torino, Piero Fassino.

Nei giorni scorsi gli operai avevano montato un presidio permanente davanti alla Regione Piemonte e scritto un appello al capo dello stato Giorgio Napolitano, affinche' intercedesse per sbloccare la loro situazione.

 

mercoledì 29 giugno 2011

29.06.2011 - Comunicato stampa operai ThyssenKrupp su mancato rinnovo Cigs e incontro di domani con il Sindaco P. Fassino


Oggi la ThyssenKrupp, inviando un fax in cui "declinava l'invito", ha disertato l'incontro previsto in Regione in cui si richiedeva la proroga degli ammortizzatori sociali per gli ultimi 16 operai ancora in cassa integrazione, gran parte dei quali costituiti come Parti Civili nel processo. Ennesimo comportamento banditesco e criminale dell'Azienda, che licenzia così i lavoratori, posti in mobilità dal 1 luglio.

Ora la questione ricollocazione passa alle Istituzioni, cui non è certo mancato il tempo per ricollocare tutti i lavoratori. Condividiamo e riportiamo la dichiarazione del Segretario provinciale della Fiom F. Bellono: "trovo incredibile che le istituzioni, tutte insieme, non siano riuscite a convincere la Thyssen a chiedere un periodo di cassa che non avrebbe causato alcun problema per l'azienda. Ora resta il problema della ricollocazione, che era prevista dagli accordi, e se l'azienda si disimpegna, la responsabilità della ricollocazione ricade sulle istituzioni. Per noi la vicenda non è chiusa".

Domattina i lavoratori, accompagnati da un funzionario della Fiom, saranno ricevuti dal Sindaco P. Fassino, il quale ha dichiarato in campagna elettorale di voler rilanciare la Gran Torino per renderla "capitale del lavoro". Una grande occasione per concretizzare questo proposito sarebbe proprio partire dalla ricollocazione dei lavoratori ThyssenKrupp, senza dimenticare gli altri che si trovano nelle nostre stesse condizioni..

Metteremo in campo iniziative (come l'incontro chiesto nei giorni scorsi al Presidente G. Napolitano) e mobilitazioni, perchè venga rispettato il nostro diritto ad una ricollocazione sicura e dignitosa e perché su questa vicenda non cali il silenzio.

 

 

Torino, 29 giugno 2011                                                              Lavoratori ThyssenKrupp Torino

 



 27.06.2011 - Lettera del Sindaco P. Fassino agli operai ThyssenKrupp