lunedì 28 marzo 2011

PROCESSO THYSSENKRUPP

Nuovo Calendario Udienze

Venerdì 8 Aprile

Mercoledì 13 Aprile

Venerdì 15 Aprile*


Palagiustizia di Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 130 - MaxiAula 1 Piano seminterrato

-Inizio ore 9,30-

Per tutte le udienze si ricorda che sono aperte a chiunque voglia parteciparvi


(*) Alla fine dell'udienza del 15 Aprile la Corte d'Assise si ritirerà in Camera di Consiglio per emettere il verdetto di primo grado. Importante quindi la massima partecipazione possibile. Invitate parenti, amici e conoscenti a presenziare in aula in modo da dimostrare concretamente la propria solidarietà a familiari delle vittime e operai costituiti Parte Civile contro la multinazionale tedesca!


La solidarietà è un'arma! Usiamola

La Stampa


«Venderanno meglio,
vogliamo metà della plusvalenza»

ANDREA ROSSI

È un braccio di ferro che si trascina da più di tre anni, quando Torino fu segnata da una ferita che mai si potrà ricucire. Da quel giorno i destini della carcassa dello stabilimento ThyssenKrupp, che si affaccia su corso Regina Margherita, sono diventati il secondo fronte - oltre al processo in corso - di contesa tra la città e la multinazionale tedesca. Un fronte originato dalla decisione unilaterale di Thyssen, qualche mese prima della tragedia, di chiudere e spostare tutta la produzione a Terni. Adesso il Comune ha deciso che su quell'area - circa 120 mila metri quadrati - la metà dei valori generati dalla vendita e valorizzazione dovranno restare nelle mani dell'amministrazione, che li userà per corteggiare alcune grandi imprese e convincerle ad approdare a Torino.

Lo stabilimento è in vendita da oltre un anno, quando la multinazionale tedesca ha affidato all'agenzia Gabetti il compito di cercare un acquirente. Finora senza esito. Anche il Comune, a suo tempo, ha provato a comprarlo attraverso Finpiemonte, ma si è dovuto arrendere di fronte al prezzo: 10 milioni di euro. Adesso Palazzo Civico ha approvato una variante con cui modifica la destinazione d'uso dell'area su cui sorge lo stabilimento trasformandola in zona per servizi, attività di ricerca, spazi espositivi. Una valorizzazione di cui, con atto unilaterale, ha deciso di intascare la metà dei proventi. E la Thyssen? L'assessore all'Urbanistica Mario Viano è laconico: «Se vogliono ricorrere al Tar facciano pure. Ci difenderemo. Con quest'atto abbiamo concretizzato un'intesa raggiunta prima dell'incidente, cui ThyssenKrupp non ha mai dato seguito».

Viano si riferisce alla lunga trattativa al ministero del Lavoro, dopo la decisione della multinazionale di andare via da Torino. «In quella sede l'azienda si disse disponibile a ragionare su un'operazione che favorisse nuovi insediamenti produttivi», spiega Viano. Si trattava pur sempre di cancellare 400 posti di lavoro, senza contare l'indotto. A quegli impegni Thyssen non ha mai dato seguito. Anzi, ha tentato di vendere lo stabilimento, «cosa che non abbiamo apprezzato», rileva l'assessore. Ecco perché la città ha deciso di intervenire sul piano regolatore perché non si proceda a una rivalutazione dell'area senza che il pubblico ne tragga benefici. «La metà del valore generato sarà a nostra disposizione a titolo di risarcimento del danno socio-economico derivato dalla chiusura della fabbrica», dice l'assessore.

Palazzo Civico sfrutterebbe quest'operazione per realizzare sulle ceneri della fabbrica un polo destinato all'innovazione e attirare importanti imprese. La riqualificazione, poi, dovrebbe restituire alla città quella parte del parco della Pellerina lambita dalla Dora, che sarà collegata al resto del parco con passerelle pedonali sopraelevate su corso Regina Margherita.