Al Vice Sindaco T. Dealessandri,
Al Presidente del Consiglio Comunale G. M. Ferraris,
Al Vice Pres. Vicario del Consiglio Comunale S. Magliano,
Al Vice Presidente del Consiglio Comunale G. C. Rattazzi,
Ai Gruppi Consiliari di Di Pietro-IdV, Misto (di Maggioranza), Gruppo Moderati, Pd, Sel, Fli Verso il Terzo Polo, Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Pdl, Torino Libera, Udc e Alleanza per
alla 3° Commissione Consiliare Permanente (Lavoro, Commercio e artigianato, Formazione Professionale),
Al Presidente della Provincia di Torino A. Saitta,
Al Partito Democratico di Torino,
Al Responsabile Naz. Lavoro del PD S. Fassina,
Al PD Piemonte,
Al PD Torino,
All'On. A. Boccuzzi,
Alla Segretaria Provinciale del PD e Presidente della Circoscrizione 5 P. Bragantini,
Alla Segreteria Provinciale del Pd,
All'Addetta Stampa del Gruppo Provinciale di Torino E. Zunino
inviamo per conoscenza
Lettera Aperta al Sindaco di Torino P. Fassino
Egregio Sig. Sindaco,
chi si rivolge a Lei sono ancora una volta gli ex lavoratori della ThyssenKrupp di corso Reg. Margherita, ultimi testimoni di ciò che è stata una delle più tragiche vicende legate al lavoro nel nostro Paese, nella città simbolo delle lotte operaie e della Resistenza: il rogo del 6 dicembre
Ferita mai del tutto rimarginata, nonostante l'incoraggiamento derivante dalla condanna in primo grado nei processi ThyssenKrupp ed Eternit, lotte importanti che hanno prodotto risultati significativi, anche grazie alla mobilitazione che ne è conseguita: non solo per le condanne ma soprattutto per una più attenta considerazione da parte dell'opinione pubblica per quanto concerne la tragica realtà di morti e infortuni nei luoghi di lavoro, fino a poco tempo fa considerati un vero e proprio tabù. Anche se ancora molto resta da fare: 4 morti e migliaia di infortuni nei luoghi di lavoro ce lo ricordano quotidianamente, mentre il Governo pensa di introdurre una vera e propria deregulation nei controlli sulla sicurezza (Decr. Legge 5/2012 Art. 14), sostituiti da semplici autocertificazioni rilasciate da società private!
Tutto questo mentre le risorse economiche, grazie ai tagli introdotti dalla manovra "Salva Italia", sono destinate al risanamento dei disavanzi di banche e gruppi finanziari e l'introduzione del'IMU, applicabile dal 2013, per le proprietà commerciali del Vaticano (proprietaria del 30% del patrimonio immobiliare italiano) che recupererebbe considerevoli risorse, per ora solleva solo fitte polemiche e, in attesa della sua applicazione, concede tempo (invece i cittadini pagano subito!) alla Chiesa per trovare scappatoie e aggirare
Le Amministrazioni Comunali si mostrerebbero realmente "virtuose" qualora lo sforamento del tetto del Patto di stabilità garantisse maggiori servizi offerti ai cittadini quali sanità, istruzione, trasporto pubblico e saperi, accessibili a tutti e a prezzi popolari, ma soprattutto prospettive di LAVORO, SICURO E DIGNITOSO PER TUTTI (specie per giovani, donne ed immigrati, i più discriminati) a scapito di banche e istituzioni finanziarie. Richieste che vanno nella medesima direzione sono pervenute anche nel corso dei lavori del Forum dei Comuni per i Beni Comuni, promosso dal Sindaco L. De Magistris E tenutosi a Napoli lo scorso 28 gennaio e dal quale sono emerse, sia da parte di Amministratori locali di importanti Città sia di molti cittadini, istanze percepite come fondamentali:
- Beni Comuni (acqua, Internet, saperi e ambiente) intesi come primari e non privatizzabili,
- democrazia partecipata (lontana dalle scelte "tecniche" dei CdA delle banche, dei mercati e delle istituzioni finanziarie),
- campagne di disobbedienza come quella contro gli artt. 4-5 della Legge n. 148/2011 che introduce processi di privatizzazione dei servizi pubblici locali che, di fatto, va contro la scelta fatta da 27 milioni di italiani nella giornata referendaria dello scorso 12 giugno,
- centralità del lavoro come misura fondamentale per uscire dalla crisi.
Proprio su questo ultimo punto, vogliamo ricordarLe che alcuni dei lavoratori che coraggiosamente hanno portato avanti questa giusta battaglia civile (costituendosi, per la prima volta in Italia, in qualità di Parti Civili al fianco degli Enti locali, tutti risarciti con ingenti somme) nel processo contro
A questo proposito Lei e
Non siamo qui per "elemosinare" un posto di lavoro: come abbiamo già detto in altre occasioni, abbiamo sogni ed aspirazioni, competenze e professionalità che vogliamo mettere al servizio della Nostra Città nell'ambito della Gran Torino "Capitale del lavoro" da Lei evocata durante la campagna elettorale.
Sono passati otto mesi e speriamo che tutto questo tempo non sia passato invano ma sia servito a creare opportunità di lavoro certe per noi tutti.
Per questo chiediamo di fissare un incontro entro breve per discuterne, seriamente preoccupati che, come accaduto con la precedente Amministrazione, gli accordi di ricollocazione rimangano lettera morta.
Cordiali saluti.
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