sabato 29 gennaio 2011

Il Corriere della Sera

Egitto, nuova giornata di scontri
La polizia apre il fuoco sui manifestanti

Al Jazeera: «20 cadaveri ad Alessandria». In fiamme il tribunale del Cairo. Mobilitazione in diverse città.


Egitto, nuova giornata di scontri. La polizia apre il fuoco sui manifestanti.


Al Jazeera: «20 cadaveri ad Alessandria». In fiamme il tribunale del Cairo. Mobilitazione in diverse città

Carroarmati in piazza Tarir, nel cuore della capitale egiziana (Ap)
Carroarmati in piazza Tarir, nel cuore della capitale egiziana (Ap)

MILANO - Una nuova giornata di tensione si annuncia in Egitto, dove da giorni sono in corso scontri tra manifestanti anti-governativi e forze dell'ordine e dove il presidente Hosni Mubarak ha annunciato l'azzeramento dell'esecutivo e la rapida formazione di un nuovo governo.

«E' MUBARAK CHE DEVE LASCIARE» - Un intervento che Mohammed ElBaradei, uno dei leader delle opposizioni, definisce «offensivo», ribadendo che è Hosni Mubarak che «se ne deve andare». Parlando ai microfoni di France24, il premio nobel per la pace ha detto al telefono ai giornalisti francesi che l'intervento di Mubarak è «un insulto all'intelligenza» dei cittadini egiziani e «una provocazione», nell'offrire solo la formazione di un nuovo governo. Ieri ElBaradei era stato sottoposto a fermo. All'emittente ha spiegato di trovarsi ancora «in casa» e di «non vedere soldati davanti casa mia». Poi ha aggiunto: «Quando uscirò, vedrò». El Baradei, aspirante candidato alle presidenziali in Egitto, ha detto che «continuerà a partecipare alle manifestazioni contro il regime dittatoriale» imposto da Mubarak.

NUOVE TENSIONI - Intanto nelle piazze cresce la mobilitazione. La polizia, appoggiata dall'esercito, ha esploso colpi in una via laterale del centro del Cairo che conduce a piazza Tahrir dove è in corso un raduno di protesta ma non è chiaro se si siano stati sparati proiettili veri o solo di gomma. La circostanza è riferita dalle agenzie di stampa che citano testimoni presenti in loco. Dopo gli spari i manifestanti si sono momentaneamente dispersi. Tuttavia la folla è poi andata in crescendo, e secondo fonti giornalistiche ha raggiunto l'ordine delle «migliaia», il numero di persone radunate nel centro del Cairo per dare vita a nuove forme di protesta.

«20 CADAVERI AD ALESSANDRIA» - Una nuova manifestazione contro il presidente egiziano Hosni Mubarak si sta svolgendo anche nella cittá di Alessandria, dove la polizia avrebbe aperto il fuoco contro i manifestanti. Secondo la tv araba Al Jazeera alcune centinaia di persone si sono riunite davanti la moschea 'al-Ibrahim', dove già ieri era partito un primo corteo contro il governo. La tv satellitare araba sostiene inoltre che il suo corrispondente ha visto più di 20 cadaveri di manifestanti. Violenti scontri tra manifestanti e agenti di polizia si registrano invece nella città egiziana di Ismailiya. Secondo quanto riferisce Al Arabiya, reparti della polizia, che avevano lasciato la città ieri notte, sono tornati nel centro di Ismailiya. La tv riferisce di cariche della polizia contro i manifestanti, che rispondono lanciando sassi contro gli agenti. Nel frattempo, i servizi di telefonia mobile, che venerdì erano stati bloccati dalle autorità in tutto in Paese così come i servizi Internet, hanno ripreso parzialmente a funzionare in mattinata.

Nuovi scontri all'alba
DETENUTI IN FUGA - Alcune centinaia di detenuti comuni, presenti ieri sera nelle celle di sicurezza di alcuni commissariati del Cairo, sarebbero riusciti a fuggire nella notte approfittando del caos che regnava in città. Secondo l'inviato di Al Jazeera per alcune ore c'è stato un vuoto nella gestione della sicurezza, in particolare quando la responsabilità è passata dalla polizia all'esercito, e in quei momenti molte persone detenute in attesa di giudizio sono riuscite ad evadere. In questo momento un vasto incendio sta interessando il tribunale di al-Jala, al Cairo, dove in passato sono stati processati anche molti militanti del movimento giovanile «6 aprile», in prima fila nella protesta contro Mubarak.

TIMORI NEGLI USA - L'escalation egiziana è seguita molto da vicino dalla comunità internazionale e in particolare dagli Stati Uniti, preoccupati che l'insabilità del Paese possa avere ripercussioni anche sui fragili equilibri dell'intera area mediorientale. Il presidente Usa, Barack Obama, ha telefonato a Mubarak esortandolo a mantenere la calma e a garantire il diritto dei manifestanti di esprimere la propria opinione, senza che vi siano ferimenti o predite di vite.

Redazione Online

29 gennaio 2011

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