martedì 18 gennaio 2011

Volantino operai ThyssenKrupp udienza 19 gennaio 2011

Discriminazione nella ricollocazione degli operai ThyssenKrupp costituiti parte civile, piano Marchionne, TAV: qualcosa in Comune…

Stamani si terrà l’udienza del processo ThyssenKrupp in cui le Parti Civili avanzeranno la richiesta di risarcimento per i 48 operai costituiti, affinché venga riconosciuto un risarcimento per aver rischiato la vita lavorando in condizioni di totale abbandono e assoluto degrado, con gravissime carenze sul piano della sicurezza. Presa di posizione che ha generato una situazione paradossale: gli stessi Enti locali costituiti al fianco degli operai e sottoscrittori, insieme ad Azienda e Organizzazioni Sindacali, dell’accordo che prevede la ricollocazione per tutti i lavoratori, ci hanno del tutto ignorato. Anzi, il Comune di Torino ci ha discriminato, favorendo la ricollocazione di decine di lavoratori ThyssenKrupp non costituiti parte civile in ex aziende municipalizzate. Lo stesso Comune sorretto da una Giunta di centro-sinistra, che dovrebbe tutelare i lavoratori e invece discrimina gli operai TK nella ricollocazione, chiede un risarcimento alla TK per il danno d’immagine subìto ma allo stesso tempo le appalta la fornitura milionaria di scale mobili e ascensori della stazione di P.ta Susa con tanto di marchio in bella vista; Sindaco e Assessore al Lavoro sostengono senza alcun pudore e senza riserve il piano Marchionne, che vuole riscrivere le relazioni industriali e sindacali a favore dei padroni introducendo norme che richiamano alla memoria vecchi spettri: il corporativismo di epoca fascista (art. 3 del 1928).

In vista della campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Torino vedremo se qualcuno prenderà seriamente a cuore la vicenda della nostra ricollocazione. Intanto auspichiamo una stagione di effettivo cambiamento politico: non un voto “alla meno peggio” (che apre la strada al peggio) tra i soliti esponenti dei vertici di partito o della Torino bene ma un nome che sia espressione dei vari movimenti di lotta, del sindacato non asservito, dell’associazionismo, ecc., ampiamente riconosciuto e rappresentativo degli interessi di lavoratori, precari, disoccupati, immigrati, donne, studenti, pensionati, ecc. e, come giustamente richiamato dal Direttore di Micromega P. Flores d’Arcais, sostenuto dal voto della Torino che lavora (o ambisce a farlo), che adotti misure concrete su temi importanti come il lavoro senza nessun compromesso con le lobby di speculatori, banchieri e affaristi come quelli che hanno sostenuto questa Amministrazione. Occorre che la mobilitazione dell’Italia sana e democratica dei giorni scorsi contro il vile attacco del referendum di Mirafiori si trasformi in un ribaltamento delle relazioni non solo industriali e sindacali ma anche politiche, dando inizio alla cacciata del governo Berlusconi dimostratosi incapace di dirigere il Paese e responsabile di imbrogli e nefandezze di ogni tipo. La vittoria (se non altro degli operai) del No è stata possibile grazie alla combattività della Fiom e del sindacalismo di base (Usb, Cobas, Slai Cobas) e questa importante lezione indica la strada da seguire nell’immediato futuro: maggiore dialogo e coordinamento tra le forze sane presenti tra le organizzazioni sindacali, politiche, dei movimenti di lotta, dell’associazionismo, unire le lotte per costruire un’alternativa possibile e necessaria al berlusconismo (e anche al marchionnismo), che ha fatto precipitare questo paese in un baratro di degrado, corruzione, disoccupazione e di guerra fra poveri dal quale dobbiamo e possiamo uscire solo se lottiamo tutti insieme. Le misure contenute nel piano Marchionne sono le stesse che, introducendo maggiori ritmi di lavoro, diminuendo le pause di riposo rendendo il lavoro più precario e i lavoratori più ricattabili, favorirà inevitabilmente quelle condizioni di lavoro che hanno reso possibile una delle più gravi tragedie sul lavoro degli ultimi decenni, che ha ferito l’orgoglio della città simbolo delle lotte operaie e della Resistenza: la ThyssenKrupp di Torino e i 7 operai morti il 6 dicembre 2007 uccisi in nome del profitto.

Fermiamo Marchionne, i suoi mandanti e i suoi esecutori ADESSO! Tutti insieme possiamo! Invitiamo cittadini e lavoratori a essere presenti in aula per esprimere solidarietà e sostenere familiari e operai costituiti nelle prossime udienze del processo.

Basta morti sul lavoro! Condanne severe per gli imputati del processo TK!

Ricollocazione dignitosa per gli operai TK discriminati!

Un nuovo Sindaco che sia espressione vera degli interessi di lavoratori e cittadini!

Torino, 19 gennaio 2011 Operai ThyssenKrupp Torino


Nessun commento:

Posta un commento