mercoledì 19 gennaio 2011

Nuova Società


Sindrome del Vietnam per gli ex operai Thyssen

Mercoledì 19 Gennaio 2011 16:27

di Luigi Nervo

Choc e sindrome da Vietnam e Iraq per i sette operai della ThyssenKrupp che il 6 dicembre 2007 sono intervenuti per cercare di salvare le vite dei loro colleghi arsi vivi dalle fiamme. Attacchi di panico, insonnia, allucinazioni vere e proprie sono i sintomi descritti alla corte d'assise di Torino dall'avocato Vittorio Rossini. Secondo quanto riporta una consulenza medica, questi operai sono stati colpiti da un disturbo post-traumatico da stress. Bastava un odore proveniente dalla cucina per far tornare alla loro mente le persone che bruciavano tra il fuoco, oppure un luogo buio e angusto faceva pensare immediatamente alla fabbrica in fiamme. Il legale ha fatto riascoltare in aula la telefonata al 118 con le urla in sottofondo. «Una scena da inferno dantesco» ha commentato. Per questi sette operai è stato chiesto un risarcimento che varia da 230 mila a 423 mila euro.

Per gli altri 40 ex operai della Thyssen costituiti a parte civile è stato invece chiesto un indennizzo di poco meno di 129 mila euro ciascuno. «Il danno – ha spiegato il l'avvocato Sergio Bonetto – consiste nel fatto che questi operai sono stati costretti a lavorare in condizioni di rischio crescente dal giugno 2006, epoca in cui l'azienda decise la chiusura del sito torinese, al dicembre 2007, data della tragedia». Un risarcimento dovuto agli operai che dopo l'incidente hanno avuto molte difficoltà per trovare un n uovo lavoro, a differenza di quanto avvenuto con quelli che non si sono costituiti a parte civile aiutati dal Comune. «Noi siamo usciti vivi da quella strage – ha dichiarato l'ex operaio Ciro Argentino – Ma anche noi lavoravamo in quelle condizioni».

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