lunedì 9 maggio 2011

(Fonte: La Stampa 09/05/2011)

INSORGE L'ASSOCIAZIONE DELLE VITTIME: «CINICO DISPREZZO VERSO LA VITA».
LA PRESIDENTE: «VICINI AI FAMILIARI, IMPEGNATI PER LA SICUREZZA

"Vicenda Thyssen, applausi fuori luogo"

L'intervento di Emma Marcegaglia alle assise di Confindustria, a Bergamo

Da Calderoli ai sindacati, coro
di condanne alla solidarietà
di Confindustria al manager

LUIGI GRASSIA

L'incontro di Confindustria a Bergamo si lascia dietro uno strascico di polemiche. I familiari delle sette vittime della Thyssen si sdegnano per l'applauso al manager Harald Espenhahn (condannato per omicidio) e la solidarietà degli imprenditori viene condannata da molti osservatori politici e sindacali, da Calderoli alla Fiom.

«Ho trovato davvero fuori luogo l'applauso al dirigente della Thyssen - attacca il ministro leghista - dato che la sicurezza sul lavoro è un problema vero, che interessa tutti i lavoratori e i cittadini». Stessi concetti, con aggettivi più forti, arrivano dai sindacati, che per una volta sono tutti d'accordo. Il più arrabbiato è Giorgio Cremaschi, leader dei metalmeccanici della Cgil: «Gli applausi a un imprenditore condannato per strage sono un inqualificabile atto di vergogna morale che si abbatte sulla Confindustria. Invito gli industriali a dissociarsi da questo atto e a condannarlo con tutta la durezza possibile, altrimenti saranno soggetti al massimo della condanna politica, sociale, civile e morale. Con chi applaude gli omicidi condannati non c'è nulla da discutere, nulla da dialogare».

Il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, stigmatizza gli industriali che hanno provato a giustificare la contestazione perché la sentenza scoraggia gli stranieri dall'investire in Italia: «È decisamente fuori luogo - dice Scudiere - collegare l'allontanamento degli investimenti esteri in Italia al rispetto delle sentenze». Il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, osserva che «se un imprenditore sbaglia deve pagare, e trovo gli applausi di parte delle assise di Confindustria un grosso errore».

Il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, parla di «iniziativa fuori luogo» e di «caduta di stile da parte di Confindustria». «Al di là dei giudizi che si possono dare sulla sentenza - spiega - credo che vada fatto ogni sforzo per favorire gli investimenti e la sicurezza. Non possiamo pensare che gli investimenti possano arrivare perché c'è poca sicurezza. È su questo terreno che vanno stabilite positive relazioni industriali, favorendo gli investimenti». Anche il segretario generale della Fim-Cisl, Giuseppe Farina, dice di non vedere rischi all'orizzonte per gli investimenti in Italia: «Non credo che la sentenza possa allontanarli. Piuttosto è una sentenza che deve essere rispettata da tutti e anche dalla Confindustria. A me sembra che bisogna applaudire le sentenze della magistratura, salvo poi ricorrere in appello».

Si sdegnano i famigliari delle vittime della Thyssen: secondo la loro associazione Legami d'Acciaio, «Confindustria dimostra un cinico disprezzo verso la vita dei lavoratori». Nel definire «gravissime la posizione e le dichiarazioni di Confindustria», l'associazione protesta perché «Confindustria, anziché prendere le distanze dagli assassini della ThyssenKrupp, che non hanno esitato a lucrare ignobilmente sulla pelle dei lavoratori, esprime loro solidarietà e vicinanza, dimenticando il terribile calvario patito dalle vittime e dai loro familiari».

Confindustria non vuole alimentare le polemiche ma precisa che a Bergamo l'applauso non era di solidarietà al manager della Thyssen ma contro il concetto di omicidio volontario applicato, in questo contesto, solo in Italia. Ieri sera Emma Marcegaglia si è messa in contatto con l'associazione Legami d'Acciaio per riaffermare la vicinanza di Confindustria ai familiari delle vittime e ribadire «l'impegno assoluto di garantire sempre di più la sicurezza nei luoghi di lavoro con iniziative concrete».

 

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