mercoledì 4 maggio 2011

Thyssen: Fiom, inaccettabile posizione Comune Terni

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"Sbalordisce e indigna l'atto approvato all'unanimità dal Consiglio comunale di Terni in merito alla sentenza ThyssenKrupp". Così in una nota Maurizio Marcelli, responsabile dell'ufficio Salute, ambiente e sicurezza della Fiom. "Sbalordisce - spiega il sindacalista - perché la giusta necessità di difendere il lavoro e i lavoratori ternani non può essere scambiato con l'accettazione del ricatto della ThyssenKrupp che, a causa della sentenza di Torino, minaccia di andarsene dall'Italia".

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Il Consiglio comunale di Terni, secondo Marcelli, "di fatto accetta il ricatto della ThyssenKrupp nel momento in cui valuta la sentenza come abnorme perché troppo severa con l'azienda. Forse le vite perdute di sette lavoratori non valgono la condanna non solo dei dirigenti aziendali, ma anche quella dell'azienda a pagare un milione di euro e a non avere i finanziamenti pubblici per sei mesi?" E ancora: "È inaccettabile che un Consiglio comunale, che dovrebbe avere l'obiettivo fondamentale di tutelare le condizioni dei propri cittadini anche come lavoratori, faccia suo il punto di vista dell'azienda, finendo per accettare l'ipotesi dello scambio del lavoro con la vita dei lavoratori".

La Fiom, conclude Marcelli, "contrasterà questa posizione perché auspicava che, a Torino, si giungesse a questa sentenza. Ci siamo infatti costituiti parte civile proprio perché continuiamo a pensare che si debba rimettere in discussione il modello produttivo che ha ridotto i lavoratori a merce e non a persone e che porta malattie, infortuni e morti. Noi contrasteremo la ThyssenKrupp che minaccia di rimettere in discussione la sua permanenza in Italia quasi che gli investimenti, nel nostro paese, siano possibili solo a condizione di non rispettare le norme e le leggi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. La vera sfida per la tenuta del sito ternano e per la permanenza della ThyssenKrupp in Italia è e dovrà continuare ad essere relativa non all'abbattimento dei costi, ma alla qualità dei processi e dei prodotti".

1 commento:

  1. Visto il perdurare della situazione di crisi occupazionale per 36 mesi potremmo accettare e tollerare ...il lavoro nero.

    :-(

    Francesco Cuccuini
    (www.francescocuccuini.com)

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