venerdì 4 febbraio 2011

La Repubblica, 04.02.2011


Lo scoppio nella fabbrica di Paderno Dugnano

Morto il quarto operaio, aveva 38 anni

Si tratta di Leonard Shepu, di nazionalità albanese: tre mesi fa anche lui era stato avvolto dalle fiamme
all'interno dell'Eureco. Prima di lui erano deceduti Salvatore Catalano, Sergio Scapolan e Harun Zeqiri

di GABRIELE CEREDA


È morto anche Leonard Shepu. È la quarta vittima in dello scoppio del 4 novembre scorso all'Eureco di Paderno Dugnano. L'operaio albanese, che aveva compiuto 38 anni durante il ricovero all'ospedale milanese Niguarda, segue a distanza di alcune settimane gli altri tre colleghi avvolti dalle fiamme nell'incidente dietro ai cancelli di via Mazzini 101, dove si stoccavano rifiuti pericolosi. Il 18 gennaio era stata la volta di Salvatore Catalano, il custode 55enne dell'azienda. Prima di lui, a metà novembre, erano deceduti Sergio Scapolan, 63 anni, ricoverato a Genova, e Harun Zeqiri, 44 anni, trasferito nelle ore successive al rogo al Cto di Torino. Per tutti, fatali sono state le ustioni riportate su gran parte del corpo.

Prosegue intanto l'inchiesta. Il sostituto procuratore monzese Manuela Massenz, che coordina le indagini, sta studiando la perizia definitiva sull'incidente presentata da Massimo Bardazza, l'ingegnere chiamato dalla magistratura brianzola a fare luce sul caso (uno dei massimi esperti del settore, che in passato si è occupato della strage di Linate e del disastro ferroviario di Viareggio). Al momento rimangono due gli iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo plurimo: Adrian Zeqiri, zio di uno degli operai morti, e Giovanni Merlino, proprietario dell'impianto di smaltimento rifiuti.

Ancora resta da capire cosa abbia dato l'innesco alla violenta deflagrazione. Dagli ultimi rilievi sembra che il gruppo di operai stesse lavorando attorno a recipienti di solventi e idrocarburi. Un movimento brusco, forse la scintilla di una fiamma ossidrica usata per aprire una batteria d'auto. Di certo c'è che non si trovano le autorizzazioni a lavorare con le bombole di acetilene, uno degli elementi finiti nella violenta reazione a catena, che ha coinvolto anche una bombola di gpl e dieci bidoni di vernice scatenando l' inferno.

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