mercoledì 9 febbraio 2011

La Repubblica

Eternit, altri mille casi
Inchiesta bis sull'amianto killer

Il nuovo fronte delle indagini riguarda casi registrati dal 2008 e diverse centinaia di decessi già trattati nel processo principale tuttora in corso

Ci sono mille nuove vicende di persone ammalate o decedute per esposizione all'amianto nell'inchiesta Eternit-bis, aperta dalla procura di Torino. Il nuovo fronte degli accertamenti riguarda casi registrati a partire dal 2008 e anche diverse centinaia di decessi già trattati nel processo principale, tuttora in corso a Palazzo di Giustizia, dove sono imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis de Cartier. In quel dibattimento si procede per disastro ambientale doloso. L'inchiesta-bis, invece, vuole accertare le responsabilità legate al reato di omicidio colposo.

Secondo quanto si apprende, per adesso si tratta di circa settecento lavoratori e di 269 residenti in una delle città sedi delle filiali Eternit (Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli). Ci sono già alcune iscrizioni nel registro degli indagati, anche se le responsabilità non sono ancora state accertate con precisione e il quadro, nei prossimi mesi, potrebbe cambiare.

I pm Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace vogliono individuare i colpevoli di ogni singolo caso di asbestosi e di mesotelioma. Le cifre sono imponenti: le nuove vicende al vaglio dei magistrati sono quelle di circa 700 lavoratori e di 269 persone che abitavano in una delle quattro città; il processo Eternit riguarda quasi 2.200 decessi, ma solo alcune centinaia, i più recenti, verranno passati al setaccio, perchè per gli altri potrebbero sorgere dei problemi legati alla prescrizione.

L'indagine riguarda anche le vicende degli italiani che lavorarono alle dipendenze dell'Eternit in Svizzera, presso la casa madre, e in Brasile. I dati relativi ai casi elvetici sono già da tempo negli archivi del Palazzo di Giustizia torinese: Guariniello e i suoi collaboratori sono riusciti a farseli mandare alcuni anni fa dopo una durissima battaglia a colpi di carte bollate con la magistratura di Glarona, il piccolo cantone svizzero in cui ha sede la multinazionale. Con il Sud America il discorso è stato aperto qualche mese fa. Guariniello ha inoltrato una rogatoria, e le autorità brasiliane hanno appena risposto chiedendo una serie di dettagli e di chiarimenti.

I dirigenti Eternit avevano promosso una vera e propria campagna di reclutamento, a Casale Monferrato, per convincere i lavoratori piemontesi a trasferirsi nella filiale di Rio de Janeiro. Uno di loro, dopo essere rientrato nella provincia di Alessandria, morì di mesotelioma: è suo il caso numero uno, quello che ha convinto i magistrati ad allargare il fronte di indagine oltre l'Atlantico.

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