mercoledì 16 febbraio 2011


La Repubblica

La difesa della Thyssen
"E' un processo politico"

Udienza di tensione al processo per i sette operai morti all'acciaieria di corso Regina Margherita. La difesa ha attaccato più volte: "E' un processo politico, una guerra al capitalismo". I familiari hanno lasciato l'aula


Il processo Thyssenkrupp è un "processo politico" che è stato strumentalizzato mediaticamente con imputazioni "distorte" e "frettolose" da parte della pubblica accusa: lo ha detto uno degli avvocati difensori, il genovese Andrea Garaventa, nel corso della sua arringa. Il penalista ha spiegato che, a suo avviso, si è voluto combattere un'azienda straniera che stava chiudendo uno stabilimento in Italia, "sia pure con tutte le garanzie per i lavoratori". I parenti delle vittime si sono alzati e hanno lasciato l'aula.
Prima l'avv. Maurizio Anglesio, parlando della posizione del responsabile della sicurezza dello stabilimento di Torino, imputato nel processo Thyssenkrupp. "La sola colpa di Cosimo Cauferi è di non aver potuto prevedere una sequenza di eventi come quella che provocò l'incendio. Avrebbe dovuto essere preveggente", ha aggiunto il legale. Secondo Anglesio, a Cafueri non possono essere attribuite responsabilità non sue. L'avvocato ha citato anche la testimonianza di Antonio Boccuzzi, che in aula parlò di Cafueri come di un dirigente che "invitava gli operai a non esporsi a rischi e a non fare gli eroi perchè la prima esigenza era non farsi male".
"Ha detto solo questo, Boccuzzi?" ha gridato in aula la mamma di una delle sette vittime.

(15 febbraio 2011)

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